Sebbene l’autrice Chiara Amirante si affretti a precisare che non è un libro di psicologia, invece lo è in tutto e per tutto; anzi di più: è un libro di psicologia positiva che aiuta le persone disastrate in un mondo che le abbandona a recuperare se stesse e poi a reinserirsi nella società.
Il libro può essere letto in una duplice chiave interpretativa. In chiave laico-psicoanalitica troveremo la visione del mondo con gli occhi di un bambino tipica di Pascoli; le maschere che indossiamo per sfuggire alle trappole quotidiane che la vita ci tende di cui parlava Pirandello; lo scontro tra Ego-Es-SuperIo che vengono definiti dall’autrice in maniera diversa, ma “cambiando l’ordine degli inconsci” Svevo e Freud sono sempre là. Le insoddisfazioni dell’Es portano ad un’angoscia esistenziale tipicamente decandente, quell’ennuì o male di vivere di cui parlava Baudelaire e che sotto il nome di “esistenzialismo” percorre latente tutta Letteratura del ‘900 fino a risalire alla letteratura latina e a Seneca in particolare.
Lo “spleen” esistenziale che la nostra società definisce semplicemente con il termine “depressione” costringe gli individui a sentirsi inadeguati, inutili e li spinge sull’orlo della disperazione o in balia di falsi idoli (dipendenze).
Le dipendenze a loro volta sono acuite dall’attuale società che spinge l’uomo alla corsa verso il successo, all’apparire piuttosto che all’essere, al narcisismo sfrenato, all’egocentrismo per cui il cuore viene ferito ripetutamente; ciò genera dolore e rabbia e spinge l’uomo ferito a ferire a sua volta aggredendo gli altri e lo spinge a chiudersi in se stesso. Le ferite, che a volta risalgono fino ai tempi dell’infanzia, risultano poi difficili da curare in età adulta.
Secondo l’autrice esiste una sola guarigione per il cuore: l’Amore! che non è un semplicemente un sentimento che scaturisce dall’animo, ma un’arte da imparare con grande impegno e dedizione.
Il libro attraverso una poderosa opera di introspezione psicologica costringe il lettore ad interrogarsi su se stesso, sui propri desideri, sulle proprie aspettative, lo spinge a misurarsi con i lati nascosti della propria personalità. Qui più o meno finisce la lettura laica perché dopo aver aiutato la persona a riconoscere i propri squilibri esistenziali, l’autrice cerca di risolvere i problemi emersi. Chiaramente non essendo una psicologa o una psichiatra può solo dare delle belle e utili indicazioni, ma poi consiglia di rivolgersi ad esperti del settore.
E’ a questo punto che interviene la seconda chiave interpretativa, ovvero quella spirituale nella quale l’autrice eccelle, essendo una laica impegnata da anni in un’opera di formazione spirituale e di evangelizzazione che l’ha portata a “scendere negli inferi terreni” a Roma, dove dal ’91 inizia la sua avventura “nel mondo della strada” quando si recava di sera nei sotterranei della stazione Termini per aiutare i poveri, i derelitti e i bisognosi che lì trascorrevano le notti, fino a creare, ora quasi trenta anni dopo, numerosi Centri di accoglienza, 1000 equipe di servizi, varie Cittadelle Cielo in una organizzazione internazionale chiamata “Nuovi Orizzonti” ,
L’autrice definisce le sue teorie “spiritherapy” ed in effetti lo sono davvero, perché aiutano le persone a rimarginare le ferite del cuore a farle sentire un miracolo del Creatore, una “meraviglia stupenda”.
E’ un inno all’Amore, alla positività, alla fratellanza, alla gioia di vivere, è un inno alla Vita e al suo Creatore, è un inno a Dio.
Chiara Amirante, La guarigione del cuore, Piemme, 2019
Luigi Salerno
3 risposte su “Come guarire il cuore”
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